Nisi: Il futuro di Piero Liuzzi è un passato già visto
Nella serata di sabato 16 giugno, un Domenico Nisi battagliero ha inaugurato l’ultima settimana di campagna elettorale in terra nocese. Accompagnato sul palco dagli eletti che comporrebbero la maggioranza nel caso di una sua vittoria finale, il candidato Sindaco della coalizione “Noci Nisi 2018” ha battagliato sin dalle prime battute del suo intervento.
Partenza con accusa gli avversari, a suo dire colpevoli di continuare ad attaccarlo non sul programma, ma cercando di attirarlo nella bagarre; a tal proposito a chi lo incolpa di aver realizzato accordi sottobanco con gli avversari chiede: “Sfido i candidati della coalizione Insieme Noci 2018 e lo stesso candidato Sindaco a dichiarare pubblicamente che non hanno fatto una sola telefonata a un candidato delle altre coalizioni e ai non eletti della mia coalizione per chiedere il consenso su di sé. Queste cose fanno parte della dinamica del ballottaggio” ammettendo l’esistenza di una trattativa con “Movimentiamo Noci”, poi arenata e negando contatti con la di coalizione “Noci Officina Civica”. Insomma Nisi non le ha mandate a dire proprio a nessuno e dopo aver ripercorso la tribolata costituzione di una coalizione civica di centro-destra ha attaccato Fratelli d’Italia – tra le frange più ostili alla sua coalizione – “Avevano fatto un decalogo in cui gli ex Sindaci ed ex assessori dovevano rimanere fuori perché non compatibili con il loro progetto politico, ora sono tutti là e sono tutti perfettamente compatibili”.
Nel finale ha chiesto ai componenti dell’ex maggioranza poi passati nella coalizione “Noci Insieme 2018” di smentire o confermare i commenti negativi di Piero Liuzzi sull’Amministrazione uscente al fine di garantire trasparenza e non ha risparmiato una stilettata al suo diretto competitore: “Io la direzione la conosco e so con estrema certezza che il futuro non ritorna indietro e molto probabilmente votando Piero Liuzzi il futuro che si vuole costruire è un passato che abbiamo già visto e che a tanti di noi non piaceva”.
Rocco Amatulli